11 donne che hanno lasciato un’impronta nel mondo dell’arte, del marketing e del design
Ah, l'arte! Quella splendida espressione dell'anima che trascende tempo e spazio, eppure, quanti nomi maschili ci vengono in mente quando pensiamo ai grandi dell'arte, della grafica e del marketing? Oggi, invece, vogliamo dar luce a quelle donne poco conosciute che hanno lasciato un’impronta importante! Fidati che appena leggerai quello che hanno realizzato, esclamerai: “Pazzesco!”
Lavinia Fontana,
la prima donna ad essere considerata un’Artista Professionista durante il Rinascimento. Fu anche la prima donna a gestire una propria bottega e una delle più famose ritrattiste della sua epoca. Immaginatela lì, con i suoi pennelli e i suoi colori mentre ignora le critiche e pregiudizi.
Artemisia Gentileschi
La donna che ha preso il Seicento per le corna, diventando la prima ad essere ammessa in un'accademia d'arte. Il suo dipinto Giuditta che decapita Oloferne, non è solo uno dei suoi quadri più famosi, ma è un grido di battaglia contro l’ingiustizia e le convenzioni sociali. Grazie a quel dipinto e un percorso interiore molto importante, decise di denunciare chi aveva abusato di lei. Nessuna donna, prima, era mai arrivata a tanto!
Di Artemisia Gentileschi - Uffizi, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=79711017
Saltiamo avanti nel tempo e incontriamo
Rosa Bonheur
BONÖR che nell’800 fu celebre per i suoi quadri dedicati ai cavalli, ma sopratutto per il suo stile di vita anticonformista: indossava pantaloni, fumava sigari e viveva apertamente la sua omosessualità. Un vero spirito libero, considerata una delle prime promotrici del femminismo!
Parlando di impressionismo, tutti pensano a Monet, ma se vi dicessi che tra i fondatori di questa corrente artistica c’è anche una donna? Il suo nome è Berthe Morisot.
Berthe Morisot
Purtroppo il suo ruolo, non venne mai riconosciuto. Sulla sua tomba non figura come pittrice, ma come moglie senza lavoro. Che amarezza!
Ma non fermiamoci qui.
Tamara de Lempicka
LEMPIKA fu una donna libera in un periodo in cui le donne non potevano esserlo. Il suo autoritratto del 1929 divenne simbolo dell’indipendenza, dell’emancipazione femminile, ma soprattutto dell’Art Déco.
E poi c'è Yayoi Kusama,
la cui arte è un viaggio psichedelico che sfida la malattia mentale con un'esplosione di pois e colori, probabilmente ha anche influenzato l’arte di Andy Warhol.
E che dire di Frances Gerety?
Ha coniato lo slogan del secolo scorso.
Gerety, si occupò della campagna di De Beers, in quanto donna poteva dedicarsi solo a brand di prodotti femminili. Come da prassi, prima dovette presentare la proposta ai suoi colleghi maschi e la frase: “Un diamante è per sempre” non suscitò molto successo: lo stile era troppo insolito rispetto ai canoni del momento. Nonostante lo scetticismo iniziale, lo slogan fu approvato dimostrando che una buona idea può davvero brillare per l’eternità.
Non dimentichiamoci di Carolyn Davidson,
che con un semplice "Swoosh" ha segnato l'inizio di un impero per Nike, pensate che all’inizio la lavorazione fu pattuita per soli 35 dollari…Pazzesco!
Paula Scher,
è la mente creativa dietro l'identità visiva di Microsoft, ha creato il logo di Windows 8.
E poi, Susan Kare,
la maga dietro le icone del primo Macintosh, che con pochi pixel ha rivoluzionato il nostro modo di interagire con la tecnologia. È anche famosa per alcuni font, come New York, Geneva e Chicago.
Infine, April Greiman,
ha sfidato le regole del design unendo per la prima volta computer e grafica. Aprendo, molto probabilmente, la strada a ciò che oggi conosciamo come graphic design.
Abbiamo pensato di non parlare dei soliti nomi, ma di dar di luce a donne che con i loro talenti e la loro determinazione, hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell'arte, della grafica e del marketing.